Confronto significa produrre un campo fenomenologico , un luogo in cui delineare e delimitare i fenomeni per poter eseguire delle manipolazioni. Un gruppo di osservatori che mettono in essere campi diversificati sono scientificamente più attendibili, ne consegue che anche visivamente sono più stimolanti, ossia rischiano di fare qualcosa di interessante anche in ambito artistico!
Gli strumenti messi a disposizione sul campo, come si dice, sono definiti Laboratorio mobile in quanto ha la capacità per struttura di essere trasportato ovunque, talvolta in sè come pensatoio. Gli strumenti possono essere di tipo analogico o digitale, fa poca differenza per l’operatore alchimatico tale distinzione in quanto il risultato “effimero” del processo si presenta per il tempo necessario e soggiace al campo (il tempo di una enunciazione).
Confronto, paragone, similitudine sono forme del controllo incrociato che vengono effettuate per prova vis a vis, sfregati come punta su cote, poiché il confronto visivo richiede un essere-per-divenire conversi, consolidati nell’altro che ti fronteggia divenuto-nel-essere costante... sta lì davanti a te come sosia, copia, molteplice, geometricamente speculare!

Una pagina del libretto stampato in occasione della mostra Varianten Abstrakt geometrische kunst in Nederland ternuta a Utrecht nel 1973, in cui gli artisti e designer olandesi hanno prodotto una serie di variazioni sulla figura cubica; allegato al volume c’era anche Struycken un pieghevole redatto in occasione della mostra dei risultati delle prime applicazioni del computer nella ricerca grafica. Le immagini sono ottenute nel 1972 a Utrect con il LANARC2 che operò una fusione tra una figura quadrata e una circolare formando degli articolati ghirigori. Tali esperienze vengono considerate dagli alchimatici precorritrici di tendenza.